RUM GIUSEPPE, un uomo audacemente saggio. Quando arrivai all’ISOLA la prima volta, vi erano due barche per i collegamenti con Porto S. Stefano: entrambe inadatte sia al trasporto di persone sia delle merci.
Poi arrivò la TOREMAR.
Mi ricordo come se fosse oggi le parole di Don Rum: “qualcuno ci ha lucrato sopra, la nave non è adatta all’Isola, è già vecchia appena nata”.
Che futuro avrebbe avuto l’ISOLA senza il coraggio di RUM GIUSEPPE?
Ha avuto la capacità di comprendere quali erano le esigenze dell’ISOLA e di provvedere a mettere in mare imbarcazioni (cambiandole nel tempo) che hanno reso possibile il traffico sia delle persone che dei materiali (qualsiasi essi siano).
Ha sviluppato la sua attività fino all’ultimo giorno di vita e di conseguenza ha dato lavoro ad un notevole numero di persone.
Sarebbe un “delitto” se questa azienda per la diminuzione degli investimenti e del turismo dovesse ridimensionarsi.
Le conseguenze si ripercuoterebbero su tutta la popolazione.
Quando la Edilgiglio SRL ha chiuso la sua attività di rivendita di materiale edile, la OMEGA SRL l’ha sostituita.
Quando Rum Giuseppe ha chiuso la sua falegnameria, la OMEGA SRL l’ha sostituita.
Poi la OMEGA SRL ha passato la mano.
Anche le AUTOLINEE BRIZZI si sono ampliate e sviluppate nel tempo ed ora hanno passato la mano.
Queste aziende hanno cercato di mantenere e magari migliorare servizi che sono necessari alla popolazione e quindi anche di dare occupazione ai lavoratori del posto.
La SIE SRL invece (scusate se torno sull’argomento) ha sì cercato di migliorare il servizio, ma solo quello interno all’azienda, non quello rivolto alla popolazione.
Con i notevoli contributi ricevuti dallo Stato nel tempo avrebbe potuto indirizzare investimenti in altre direzioni in modo da mantenere se non aumentare l’occupazione.
Avrebbe potuto investire sui giovani dell’ISOLA, inducendoli a frequentare corsi di aggiornamento in modo da renderli idonei ad occuparsi delle nuove tecnologie inserite nell’attività e quindi trattenerli all’ISOLA.
Invece si è scelto di occupare due persone che, venendo da luoghi lontani ogni giorno, oltre al notevole costo economico (si riversa sulla popolazione?) ritengo non possano essere produttivi in modo completo.
Un plauso va a CAPITANI SANTI: ha avuto il coraggio di investire in una nuova struttura che da un tocco di modernità all’ISOLA, mentre altri operatori investono i loro guadagni effettuati sull’ISOLA in altri luoghi.
Giuseppe Gregori
L'isola che potrebbe essere ... (2a parte)
Autore: Pino Gregori
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