Lo scorso 27 gennaio alcuni organi di informazione avevano segnalato con evidenza ed allarme la presenza di migliaia di macchie bianche collose nelle acque del porticciolo dell’isola del Giglio.
Alcuni campioni di materiale galleggiante, sono stati prelevati da ARPAT nel pomeriggio della stessa giornata per valutarne la natura.
Il Dipartimento Provinciale ARPAT di Grosseto ha provveduto ad un esame al microscopio ottico di due campioni prelevati:
- il primo, nella zona di Poppa della Costa Concordia (in corrispondenza delle cintura di panne)
- il secondo, presso la Soc. Castalia che aveva già effettuato la pulizia dell’area interessata dalla presenza di materiale galleggiante
E’ stato effettuato un confronto con un campione di materiale prelevato da una panna assorbente non ancora utilizzata (messo a disposizione dalla Castalia), col risultato che il materiale dei due primi campioni – fibroso, cotonoso ed inerte - è compatibile con quello di cui sono costituite le panne assorbenti per materiali oleosi, utilizzate nell’area della nave Costa Concordia.
In particolare, dalle informazioni assunte presso gli addetti ai lavori, risulta che in questo caso, si tratta di materiali prodotti dallo sgretolamento di alcune panne assorbenti, causato dal contatto prolungato dovuto al moto ondoso, fra le panne e le lamiere lesionate dello scafo della Costa Concordia.
Signori giornalisti ... il Giglio farebbe volentieri a meno di infondati allarmismi !!!
Macchie bianche sull'acqua e disinformazione!
Autore: Giorgio Fanciulli, fonte Arpat
1 Commenti
Meno male che ci sono i Gigliesi a dire le cose come stanno veramente... I giornalisti cercano di dare qualche notizia che faccia effetto e tenga viva l'attenzione... spesso non conoscono la vita sul mare e sono molto approssimativi. Non pensano alle conseguenze che i loro discorsi possono provocare nella gente di tutto il mondo che continua a seguire attraverso i media la vicenda del naufragio della Concordia, tanto loro non abitano e non lavorano sempre sull'isola, non sono abituati a vivere in simbiosi con la natura e non se ne intendono di niente...
Hanno cambiato anche il nome alla Gabbianara, chiamandola in tanti modi diversi...