Ecco in che ambiente cerca di sopravvivere questo piccolo di gabbiano a causa delle scelte scellerate compiute dall'ente parco, Sammuri, Feri e compagnia cantando, che prevedono la completa eradicazione del Fico degli Ottentotti proprio dai luoghi che venivano resi ancora più belli e suggestivi dalla fioritura di queste piante grasse. E che, proprio la loro presenza, contributiva a rendere sicuramente più ospitali per tutte le specie animali che ci vivono, uccelli, rettili e così via.
Tutto in nome di un progetto di salvaguardia (ci vuole un bel coraggio a chiamarlo così) che non ha nessuna base scientifica vera e propria e meno che mai di buon senso. Io, da ora in avanti e con queste giornate, vi ci metterei a voi in quella carbonaia a cielo aperto. Senza cappello e senza ombrello però.
Vergognatevi!!!
Serve tanta pazienza e compassione per gli innumerevoli Enti Parco italiani associazioni utili come spargi poltrone e chissà cosa altro per la maggior parte inutili e costosissime, ma tanto care a politicanti in sella, trombati e soci di merende.
Caro Angelo, il meglio del peggio, auspico e auguro ai prezzolati fautori di tale scempio e, non di meno, ai loro accoliti e silenti sostenitori.
Vero é E da vergognarsi
lo spettacolo che mi si è presentato ieri agli scogli del #capelrosso è di uno sfacelo unico. Osservando a tutto tondo, non credo siano stati sufficienti i sacchi neri a compiere quel crimine contro gli Ottentotti, per me c'è stato aggiunto qualcos'altro che i gabbiani sentono ostile, perché hanno nidificato in piccole tane come i mammiferi e non a cielo aperto sopra i secchi e carbonizzati rami dei fichi. Nella tana del video , al buio, ce n'erano altri e due. Povere vittime.