In questi giorni gli organi di informazione riportano notizie assai allarmanti per i gigliesi per quanto concerne le auto ed i passeggeri in transito per Giglio e Giannutri. Anche se le intenzioni possono sembrare una provocazione, noi siamo pervasi da una forte preoccupazione che si associa a quella della nostra gente che ancora non comprende logicamente cosa stia veramente accadendo. 

I provvedimenti, ancora allo studio ma che presto potrebbero essere adottati dal Comune di Monte Argentario, prevedono una serie di limitazioni ai veicoli dei residenti gigliesi e dei turisti, in entrata a Porto Santo Stefano soprattutto per quelli diretti alle isole che costituirebbero un discreto disagio per il sistema della mobilità isolana.

Questa situazione, già percepita nel corso dell’ultima stagione estiva,  è il risultato della politica irresponsabile del Sindaco Brothel e dei suoi comprimari, che hanno condotto un rapporto conflittuale con le comunità costiere, forse non ritenute amiche politicamente.

Il Sindaco si è collocato in un limbo dal quale difficilmente riuscirà a venirne fuori e l’annunciata adesione del Comune gigliese all’Unione dell’Arcipelago ci allontana  progressivamente dal resto della costa portando dietro di sé una serie di problemi che l’incapacità di questa amministrazione non fa altro che inasprire. “Che c’azzecca”, direbbe un noto politico, l’Isola del Giglio con le diverse realtà di Capraia e Elba, quando i nostri legami giornalieri riguardano specificatamente la terra ferma ed i comuni, d’inverno abitati da molti gigliesi e vicini a noi per affinità di problematiche come il trasporto marittimo, la scuola, i rifornimenti, la sanità, l’occupazione marittima, ecc ?! 

Le scelte sbagliate in campo ambientale, le tentate restrizioni in ambito marino senza riconoscere minimamente la fruibilità dei comuni limitrofi e la mancanza di una chiara politica di questi ultimi anni, se non quella che va nella direzione partitica a dispetto dell’interesse della comunità, ha fruttato un discreto malessere che si è insinuato gradualmente anche tra la gente di Porto Santo Stefano che ragiona (ahimé umanamente) secondo il principio dell’occhio per occhio dente per dente (parafrasando direi “perdente”) e non desidera davvero soccombere nei diritti in campo turistico e che non vede oggi il Comune di Isola del Giglio amico ed in grado di dialogare pariteticamente.

Sono invece convinto che l’auspicato dialogo con il Comune di Monte Argentario dovrà essere quanto prima riconquistato nell’ottica futura di una fattiva e logica collaborazione, fermo restando le vicendevoli aspettative amministrative.

Il nostro augurio, che sinceramente non crediamo riserverà speranze nel breve, è che la Giunta gigliese cambi atteggiamento nei confronti della nuova amministrazione montargentarina, che ha già mostrato segni tangibili di ragionevolezza per bocca del Sindaco Cerulli, dichiarando l’inamovibilità del sito dei traghetti,  e si predisponga da subito un tavolo per confrontare le reciproche esigenze e conferire ai propri cittadini ma soprattutto alla gente del Giglio quella serenità che da un po’ di tempo è stata sostituita dall’incertezza.

Così in questo modo, concludendo, come diceva uno slogan vincente dell’epoca elettorale, “siamo tornati in Toscana”, non rischieremo di uscire dalla Toscana ma ci allontaneremo definitivamente dalla costa, pensando ancora una volta che il nostro territorio, secondo il principio della mercificazione politica, possa rappresentare un terreno di scambio politico.

Sergio Ortelli