SIENA - Due sono stati i momenti di maggiore emozione nel corso del Santa Caterina d’oro di ieri, un premio diventato ormai maggiorenne in quanto è arrivato alla sua diciottesima edizione. Il primo si riferisce ad un fatto di attualità che ha fatto prima disperare, emozionare e commuovere milioni di italiani e non solo, dato che la notizia ha fatto il giro del mondo; poi, oggi, sta facendo parlareanimando intutti all’interno di discussioni nelle quali ciascuno di noi ha fatto proprie alcune storie tragiche oppure di meraviglioso eroismo narrate dai mezzi di informazione.

La nave Costa Concordia adagiata su di un fianco occupa lo schermo che si trova dietro alla presentatrice, la giornalista del Corriere di Siena Gaia Tancredi, mentre sul palco sale il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli. Siena ha infatti deciso di premiare il popolo del Giglio, i cittadini gigliesi per la solidarietà manifestata in questi giorni tragici.

“Oltre ai luoghi istituzionali i gigliesi hanno aperto le porte delle loro case per ospitare prima i sopravvissuti della tragedia e poi i parenti delle persone disperse”, ha detto il primo cittadino. Una signora, che casualmente si chiama proprio Caterina come la santa senese che viene ricordata e celebrata nel corso di questo premio voluto fortemente da Gilberto Madioni nel 1995, ha ospitato quaranta persone nella prima notte dopo la tragedia.

Il sindaco Ortelli sale sul palco e riceve la statuetta dalle mani dell’assessore comunale alla cultura Lucia Cresti. “Avete dimostrato generosità, solidarietà, capacità di aiutare il prossimo - dice lei -. Siena è accanto a voi”. E Gilberto Madioni aggiunge: “Spero che Santa Caterina vi protegga”.

Il primo cittadino del Giglio è emozionato: in questi momenti non ama lasciare la sua terra e la sua gente e forse è la prima volta che è sbarcato sul continente dal momento della tragica sciagura. Ma a Siena non voleva dire di no perché, come dice, “tra il Giglio ed il territorio senese esiste un rapporto importantissimo”. Un rapporto che si deve anche al gemellaggio con i Comuni di Pienza e di San Quirico d’Orcia e infatti anche i sindaci di questi due Comuni, Fabrizio Fè e Roberto Rappuoli, salgono anche loro sul palco dei Rozzi. 

Un gemellaggio vero, forte che trova anche una realizzazione concreta pure in tradizionali momenti ludici come quello del gioco del panforte. “Ci rivedremo tra un po’ di tempo per giocare”, si dicono i tre primi cittadini. “Sì, e noi continueremo a perdere come sempre”, replica il sindaco del Giglio Ortelli riconoscendo la bravura dei lanciatori valdorciani in questo particolare gioco. “Voglio dire - ha poi proseguito Ortelli - che in questa tragedia si sono viste tante cose buone dell’Italia. Il nostro Paese c’è stato, ha funzionato e io dico che siamo riusciti a salvare oltre 4mila persone grazie all’intervento dei soccorritori. Questo premio che io sto ritirando in realtà è per tutti coloro che hanno avuto un ruolo importante nel riuscire a limitare gli effetti di una tragedia. E adesso dico che riusciremo anche a salvare il nostro meraviglioso mare. Grazie ai senesi per questo loro supporto, noi ci sentiamo molto vicini ai senesi loro”. 

Cristiano Pellegrini, assessore comunale a San Quirico d’Orcia e capo ufficio stampa dell’Isola del Giglio, cita poi un aneddoto molto interessante che spiega come il legame tra i due territorio sia ancora più profondo: “Quando ai tempi del Barbarossa fu deciso di ripopolare il Giglio furono deportate sull’isola intere famiglie della Valdorcia”. Poi prosegue: “I gigliesi hanno aperto il loro cuore di fronte a questa tragedia. Però adesso arriva il momento più difficile: tra poco si spegneranno i riflettori, gli ultimi giornalisti lasceranno l’isola. Adesso però - conclude - il Giglio non venga lasciato solo perché non se lo merita”

Gennaro Groppa