Si è tenuto un incontro tra i comuni rivieraschi, la Provincia e la Regione sul tema del Parco dell’Arcipelago. Dopo la riunione il sindaco Arturo Cerulli ha rilasciato dichiarazioni dalle quali traspaiono gli indirizzi che verranno seguiti dalla nuova amministrazione comunale: non esagerare con i divieti nell’uso del mare, pena gravi contraccolpi per l’economia del promontorio.

E sul futuro della nautica in Maremma l’assessore regionale Giuseppe Bertolucci avrà domani, alle 9,30, un incontro con le autorità argentarine. «E’ chiaro - ha spiegato Cerulli - che ci siamo confrontati sulle posizioni sui quali si attesta ogni comune. Sono posizioni diverse perché diverse sono le esigenze. Il Giglio ha fatto presente di essere un’isola e di avere delle difficoltà particolari proprio in quanto isola. Dal canto nostro abbiamo fatto presente di avere altrettante difficoltà in quanto punto d’imbarco per le isole e quindi anche se noi non siamo un’isola non possiamo non essere considerati alla stessa stregua del Giglio che ci procura grossi problemi.

Quindi - ha continuato il sindaco del promontorio - quello che abbiamo soprattutto richiesto è il fatto di poter essere integrati nelle decisioni, di non poter essere l’ultima ruota del carro che alla fine subisce e basta. Abbiamo fatto presenti i grossi investimenti sulla nautica che sono stati fatti nel nostro territorio e per attività connesse con il mare. Investimenti ed attività che si scontrerebbero con situazioni dove si incontrassero solo divieti.

Perché poi, purtroppo, le leggi che regolano certe istituzioni spesso impongono proibizioni in molte zone ed a vari livelli. Si parla addirittura in qualche caso di divieto di transito a motore, cosa che per noi sarebbe estremamente penalizzante. E poi un’altra cosa abbiamo fatto notare, che tutte queste vele, stelle ed altri riconoscimenti, tutto questo grande splendore del Giglio in termini di ecologia raggiunta, mal si spiega con il fatto di ulteriori restrizioni, e “protezioni”.

Diciamo che il Giglio è già considerata una zona di alto pregio naturalistico i con risultati molto positivi, ma per piacere ora basta. Mi sembra inutile insistere, insistere, verso quale risultato finale non è dato intravedere.

Noi non vogliamo che il Giglio e Giannutri diventino come l’isola di Montecristo, dove non ci si può andare. Noi non è che per questo siamo antiecologisti, antiparco, antinatura ecc., tra l’altro sarebbero posizioni oggi poco sostenibili. Tutti ci rendiamo perfettamente conto che la bellezza del nostro territorio risiede nella natura, che quindi va preservata, ci mancherebbe altro, però ogni cosa ha un limite».

Renzo Wongher