Faccio riferimento alla lettera della signora Francesca Montali che mi ha tirato in ballo pur non conoscendola e non capendo assolutamente nulla di quanto ho scritto. Nel secondo capoverso la signora fa riferimento a persone non educate, dopo aver messo il mio nome nel primo capoverso, affermando che ci si deve comportare bene in casa d’altri: attendo una chiarificazione dove la signora affermi che l’accostamento è puramente casuale, in caso contrario dovrò tutelare giudizialmente la mia persona. Senza contare che io non sono in casa d’altri ma a casa mia visto che mia madre era gigliese, che ci vengo da quando sono nato e che ho la casa al Giglio e quindi posso dire la mia quando e come voglio senza bisogno che ci viene ogni tanto ci insegni la lezione.
Quando parlo di anarchico, premettendo che già nella lettera usavo come termine improprio, intendevo un tipo di vacanza opposto rispetto a chi va a Rimini o su un villaggio turistico dove tutta la giornata è scandita da orari mentre qui, per fortuna, ce la prendiamo comoda. Se non ha capito i discorsi fatti si legga le ultime due lettere dei signori Franco Dulbecco e Antonello Biondi per capire il senso di quanto esposto.
Quanto poi all’Isola che dovrebbe essere d’elite mi sembra che già negli anni ’60 e ’70 questo non abbia avuto seguito perché non ci sono locali d’elite, non c’è una cucina d’elite, non c’è nulla di mondano ma a noi va bene così; se la signora vuole un’Isola d’elite vada pure a Capri.

Stefano Tiozzo