Area Marina Protetta: un nome che al Giglio evidentemente fa tremare le vene ai polsi ! Rimane da chiedersi a chi e perchè. A chi non lo voglio ipotizzare poichè di certo la mia frequentazione dell'Isola non è sufficiente per conoscerne a fondo nè gli abitanti, nè tantomeno per dare giudizi sugli amministratori. Sul perchè forse potrei sbilanciarmi un po' di più, anche perchè è un film già visto. Chi scrive è membro dell'associazione "Tegnue di Chioggia" (www.tegnue.it), un'ONLUS che ha prima creato dal nulla ed ora sta gestendo ed amministrando una vasta area marina protetta in Alto Adriatico, praticamente nel tratto di mare antistante Chioggia. Io stesso, quale frequentatore dell'Isola e subacqueo, sono stato ospitato un paio d'anni or sono dalla Pro Loco proprio per fornire indicazioni sulla realizzazione della nostra area.
Vi lascio solo ipotizzare le difficoltà che abbiamo riscontrato in un'area vocata alla pesca intensiva a strascico da una marineria imponente come quella di Chioggia. Si è preclusa  alla pesca professionale una considerevole porzione di fondale e vi lascio immaginare la sollevazione popolare!  Le Tegnue (che in veneto significa tenute, trattenute) in estrema sintesi sono dei grossi scogli affioranti dal fondale esclusivamente sabbioso, su cui si concentra la vita di una quantità sorprendente di organismi. Questi affioramenti sono stati individuati, censiti, scansionati con un side scan sonar che ne ha tracciato le mappe tridimensionali. Successivamente alcuni siti sono stati contrassegnati da boe galleggianti,  poi sono stati creati percorsi sagolati per consentirne l'esplorazione a chiunque, e la loro gestione è stata affidata a singoli club sportivi subacquei che provvedono al loro monitoraggio ed alla manutenzione delle infrastrutture. Si sono istituiti appositi corsi di biologia marina i quali hanno portato alla formazione di expert divers i quali, pur non essendo vere e proprie guide ambientali per le consuete italiche pastoie burocratiche, accompagnano i gruppi alla scoperta dei luoghi.
Un lavoro titanico, che ha richiesto anni di impegno contro tutti e tutto ma che, a detta dei riscontri ambientali, sta dando i suoi frutti in termini di conoscenza , sensibilizzazione ambientale e ripopolamento.
Il tutto senza alcun interesse economico e in un fondale che nove volte su dieci "regala" visibilità inferiori al metro... i subacquei capiscono perfettamente cosa intendo.
Risultato: i fondali di Chioggia, fin'ora sconosciuti,  stanno diventando una meta per molti subacquei; le Amministrazioni pubbliche hanno ben figurato; la Capitaneria ha emesso un regolamento rigidissimo per l'accesso e l'ancoraggio ai siti e l'effettuazione delle immersioni con enorme vantaggio in termini di fruibilità e sicurezza; i pescatori sono contenti perchè stanno riscontrando un aumento delle catture grazie all' "effetto nursery" dell' area
Concludendo alla Lubrano una domanda sorge spontanea: lungi da porre l'area delle Tegnue di Chioggia quale fulgido esempio, vi siete chiesti cosa diventerebbe in pochi anni il Giglio con una regolamentazione analoga?  Pensate ad una sola ancora che disintegra il fondale, moltiplicate per molte migliaia e rabbrividite. Mi auguro che si trovino il coraggio, la determinazione e soprattutto le persone necessarie per intraprendere la buona strada. Non volete farlo per passione? Fatelo per interesse! Il canto delle sirene politiche cambia con il cambiare del vento, ma la vostra amatissima Isola merita di essere preservata e salvaguardata senza perdere altro tempo prezioso. Appropriatevene. Un sincero, fervido augurio di buon lavoro a chi ha la buona volontà di farlo.

Valerio Matarrelli