, la comunità, la famiglia.

Sono passati gli anni, sono mutati i costumi e le aspirazioni, ma per i gigliesi la banda è ancora tanto importante ed è l'affermazione più evidente di una appartenenza sensibile e visibile alla comunità. Si spiega dunque perchè Angelo Stefanini esca in banda la mattina di Pasqua all'età di 52 anni. Giovane pieno di gratificazioni che ha trascorso, per studio e lavoro, tanto tempo fuori dall'Isola, ma ritornandovi sempre quando glielo consentivano gli impegni. E si è sempre prestato e distinto in tutte le manifestazioni che richiedevano una mano robusta come la sua. Bravo Angelo! La tua uscita in banda ci ha commosso. Ti abbiamo guardato compiaciuti in una mattina di Pasqua ahimé piovosa e grigia, ma rischiarata dalla bravura tua e di tutti i musicanti e soprattutto del generoso Maestro Giovanni Pellegrini, dalla compostezza e dal vostro  orgoglioso incedere. Tuo fratello Argentino ti precedeva quasi a sostenerti come fanno i parenti quando il più giovane della famiglia deve affrontare una prova difficile. Con tenerezza commovente. Noi gigliesi siamo così, rudi e teneri, anche se non vogliamo farlo vedere.

Passeranno gli anni e le stagioni, altri giovani seguiranno il tuo esempio, la banda uscirà per le strade del Castello, i bimbi la precederanno e i vecchi guarderanno dalla finestra e diranno: "ti ricordi quella Pasqua quando Angelo d'Ottavio uscì in banda?
Pioveva, pioveva ... ma l'indomani uscì tanto sole".

Caterina Ulivi