PORTO S. STEFANO. Centro vietato alle auto dirette nelle isole. Fino allo scorso anno, quando dal Giglio arrivava l’ordinanza di divieto di accesso delle auto dei turisti da Pasqua a settembre, a Porto S. Stefano si scatenava il putiferio. Gli amministratori dell’Argentario quell’atto non lo sopportavano proprio per l’effetto che aveva sul traffico e sui parcheggi del loro Comune. In pratica, chi si recava al Giglio e Giannutri, anche per periodi piuttosto lunghi, era costretto a lasciare l’auto a Porto S. Stefano. E lo faceva dove capitava, anche in pieno centro abitato, togliendo posti preziosi sia a residenti che ai turisti costretti a fare a lunghe odissee prima di trovare un posto libero. «Così diventiamo il parcheggio del Giglio», era la frase che più si sentiva, nei periodi di maggiore affluenza, sul Promontorio.

Ma adesso la musica è cambiata, in virtù dei nuovi piani di regolamentazione della viabilità e delle aree urbane che si è data l’amministrazione Cerulli. Il cui delegato a viabilità, traffico e trasporti, il consigliere Mauro Costanzo, arriva ad auspicare che l’ordinanza anti- macchine sulle isole venga estesa a tutto l’anno. Il motivo di questa inversione di tendenza è semplice e risiede nella volontà di non far entrare più in paese le auto dirette ai traghetti e quelle che prevedono una sosta di più giorni.

«Magari il sindaco Attilio Brothel - esclama Costanzo - decidesse di non fare entrare più le auto dei non residenti a Giglio a Giannutri. Potremmo far sì che questi mezzi non raggiungano più il centro ma, appena giunti alla fine della discesa del Valle, prendano la via del Campone per trovare ricovero nei capannoni della zona industriale».

L’idea che Costanzo e l’amministrazione Cerulli hanno cominciato ad applicare già la scorsa estate consiste nel far entrare solo le macchine di passaggio. Quelle che arrivano, si fermano per permettere agli occupanti di fare un giro a piedi consumando qualcosa, e ripartono. In tal modo, i posti subiscono una rotazione che dà maggiori possibilità a tutti. Per gli altri che hanno intenzione di rimanere fermi a lungo, i capannoni e il campo sportivo del Campone diverrebbero la soluzione ideale. «Dopo l’esperimento del 2008 con Mazzieri - informa il delegato - sto effettuando una serie di riunioni per cercare di coinvolgere gli altri. E le cose stanno andando benissimo, tanto che ho quasi ottenuto l’unanimità dei consensi».

In questi tre mesi utili prima della prova generale di Pasqua, Costanzo spera di raggiungere l’obiettivo prefissato che dovrebbe schiudere altre possibilità, prima fra tutte l’istallazione del divieto di transito sul piazzale Candi per tutti i mezzi ad eccezione di quelli ai quali l’ordinanza gigliese permette l’accesso.

Ecco dunque che il piazzale Candi diventerebbe una specie di zona a traffico limitato affacciata sul mare in cui potersi sbizzarrire con l’arredo urbano e collegata dal lungomare dei Navigatori a piazza Vittorio Emanuele e al piazzale dei Rioni fino alla Pilarella, già ztl. L’ipotesi è di quelle suggestive e l’amministrazione ci sta lavorando da tempo. In questo senso il divieto di accesso delle auto al Giglio, un tempo tanto inviso da queste parti, diventerebbe la molla per sbloccare tutto.

Paola Tana