Ambiente, istituite quattro nuove aree marine protette. Legambiente Arcipelago Toscano: riaprire l’iter per l’istituzione dell’Amp. Plauso di Legambiente: “Benvenute nel sistema dei parchi italiani! Ma il settore necessita di riordino normativo e finanziamenti adeguati”.

 

In questi giorni il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, d’intesa con il ministro dell’Economia e delle finanze, ha finalmente istituito a tutti gli effetti le quattro nuove aree marine protette annunciate da molti anni: le Secche della Meloria, al largo della costa livornese, che sarà gestita dall’antistante Parco regionale di Migliarino san Rossore e Massaciuccoli; “Torre del Cerrano”, prima area marina protetta abruzzese, che sarà gestita da un consorzio costituito tra Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comuni di Silvi e Pineto; “Costa degli Infreschi e della Masseta” e “Santa Maria di Castellabate”, sulle coste cilentane, che saranno gestite dal Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ma con l’attivo coinvolgimento nella gestione dei comuni di Camerota, S. Giovanni a Piro e Castellabate.

Per Legambiente Arcipelago Toscano, “L’istituzione di 4 nuove Aree marine protette smentisce tutte le voci e le fesserie circolate negli ultimi mesi nell’Arcipelago toscano che volevano l’abolizione delle Amp e addirittura la chiusura del ministero dell’ambiente. L’Italia sta semplicemente facendo quel che si è impegnata a fare con l’adesione alle convenzioni internazionali sulla difesa del mare e della biodiversità ed in ottemperanza (un po’ tardiva) alle direttive europee. E’ arrivato il momento di riaprire l’iter per l’istituzione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, prevista addirittura dalla legge 979 del 1982 e compresa tra quelle da istituire secondo la legge 394/91. Le zone a mare del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo e Giannutri) non possono continuare a restare nel limbo di vincoli provvisori fissati da un Dpr del 1996, rendendo impossibile all’Ente Parco una loro corretta gestione e valorizzazione, solo perché dei sindaci e dei politici locali non riescono a vedere al di la del naso dei loro interessi di bottega. Mentre il resto dell’Italia, l’Europa e il mondo scelgono di difendere il mare, la sua bellezza e la sua qualità turistica, le isole dell’Arcipelago toscano sono sottoposte a vincoli (in alcuni casi fin dal 1971) senza avere i vantaggi di un’Amp solo perché qualche demagogo continua a raccontare falsità e a negare l’evidenza dei fatti e la necessità di una difesa dell’ambiente che è anche valorizzazione economica e turistica del nostro mare”.

Legambiente nazionale sottolinea che Con queste 4, arrivate al traguardo alla fine di un iter burocratico particolarmente farraginoso, malgrado l’accordo con gli enti locali fosse stato raggiunto diversi anni fa, il totale delle aree marine protette italiane sale a 30, senza contare i 2 parchi nazionali con perimetrazione a mare. Un dato che consolida il primato italiano del mare protetto a livello europeo e di bacino del Mediterraneo.

“Salutiamo queste nuove aree marine protette con grande piacere e gli diamo il benvenuto nel sistema nazionale delle aree protette – ha commentato Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente – e ci piace segnalare che in questo caso gli enti gestori sono stati individuati già all’atto dell’istituzione, incentrando la gestione sugli enti locali e i parchi già presenti sul territorio. Un esempio concreto di gestione integrata della fascia costiera. Bene ha fatto il ministro Prestigiacomo a portare a termine, con coerenza istituzionale, il lavoro avviato dai suoi predecessori”.

“Inoltre, - riprende Venneri - tutte queste nuove aree marine protette rispettano i protocolli tecnici per la nautica e la subacquea sostenibili, adottati dal ministero con le associazioni di categoria, gli enti gestori e gli ambientalisti. Tuttavia, non possiamo non sottolineare, ancora una volta, che il settore delle aree marine protette, che continua a crescere, necessita con urgenza di un riordino normativo e di essere finanziato e sostenuto in maniera adeguata ai compiti assegnati, che sono quelli di governare in maniera sostenibile il mare e la fascia costiera. Auguriamo da subito buon lavoro ai nuovi enti gestori, a cui cercheremo di non far mancare il nostro sostegno a livello locale e nazionale.”