Manca ormai poco, il fatidico e tanto atteso giorno si avvicina sempre più ... il 19 giugno, cinque uomini si cimenteranno nella traversata Isola d’Elba – Isola del Giglio: 31 miglia, ovvero 62 Km di distanza, un braccio di mare, già palcoscenico, lo scorso anno, di una memorabile impresa, quella di Alessandro Bossini, che si è tuffato a Porto Azzurro, e dopo 14 ore di nuoto, ha approdato sulla spiaggia del Porto.
Dopo mesi di duri allenamenti in palestra sul remergometro, e in barca sul reme vero e proprio, il giorno della prova sta per arrivare!
Non una gara, non un avversario da battere, non un premio da conquistare, né un primato da strappare ... l’uomo si misura solo con se stesso, per raggiungere un obiettivo.
Un tempo, altri uomini hanno attraversato questo mare, o altri più lontani e ben più perigliosi, per guadagnarsi da vivere e ritornare alle loro case, alle loro famiglie, ai loro affetti, alle loro radici, in una parola alla loro TERRA. Dopo mesi e mesi di duro lavoro, di enormi sacrifici, di indescrivibili fatiche, di dolorose rinunce, sbarcavano a terra e riabbracciavano finalmente i loro cari, le loro mogli, i figli che spesso nemmeno li riconoscevano: il premio più bello che potessero ottenere!
La sfida di oggi è per ricordare questi uomini di ieri, eroi del quotidiano che oggi non ci sono più, ma devono rimanere nella nostra memoria, al pari di coloro che restavano al Giglio e si spezzavano la schiena, piegati in due, su questa terra, aspra e generosa, dura da lavorare, perché è “bassa”, come dice il mio babbo, che lo sa bene, “la terra è sotto i piedi!!!”; o come quelli che scendevano nelle viscere di quest’isola, nella miniera al Campese, ignari che ogni volta che risalivano in superficie, lasciavano giù, in quelle profondità, una parte della loro vita.
Scopo di questa prova sportiva è ricordare le nostre radici, commemorare i nostri antenati che al mare hanno dato tanto e che dal mare hanno anche ricevuto tanto.
Gli uomini di oggi, che si dedicano a tutt’altri mestieri e vivono una vita facile e comoda, vogliono provare, in qualche modo, la stessa fatica, la stessa sofferenza, lo stesso sacrificio, lo stesso dolore fisico, lo stesso desiderio di tornare a casa e la soddisfazione di toccare terra ... senza avere comunque la presunzione di paragonarsi a quegli uomini.
Con tale iniziativa si vuole rinforzare il legame con questo elemento, il mare, che negli isolani scorre nelle vene insieme al sangue, lontano dal quale non possono stare, se non a costo di grandi sacrifici.
E allora, forza “ragazzi”, siamo tutti con voi, vi ammiriamo e vi sosteniamo, è bello vedere il vostro entusiasmo, la vostra determinazione e la vostra tenacia! Speriamo che i nostri “veri” ragazzi di oggi seguano il vostro esempio, apprezzino questi principi e li custodiscano nei loro cuori, senza mai dimenticarli. Complimenti al neo “Circolo Vogatori di Isola del Giglio” per tutto ciò che sta facendo e ha realizzato, e un grande “in bocca al lupo” a tutto l’equipaggio: ad Alvaro, a Roberto, a Paolo, a Luca e a Francesco, che hanno già, e più volte, dimostrato il loro valore, di atleti e di uomini.
Patrizia Tievoli
E' una cosa bellissima vedere due generazioni insieme a vogare per fare quest'impresa in mare aperto. Bravi ragazzi e ... in bocca al lupo !!!
Grande Patrizia... mi hai emozionato!!!
Anche io con te grido:-Forza ragazzi, siamo tutti con voi!!! :lol: